Chiesa di San Martino Vescovo – Inveruno

Chiesa di San Martino Vescovo – Inveruno

Indirizzo

Via Achille Grandi, 2
20010 Inveruno MI
Italia


Le origini della parrocchiale risalgono all'antica chiesa di San Martino, costruita probabilmente prima dell'anno Mille. Dal XIII secolo, la chiesa era sottoposta alla pieve di Dairago, diventando però parrocchia nel 1485. Nel 1700 viene, nell'ambito delle visite pastorali, viene segnalata la presenza di tre confraternite, di cui due nella chiesa parrocchiale, dedicate al Santissimo Sacramento, alla Beata Maria Vergine Regina del Santo Rosario, mentre una terza, dedicata alla Penitenza, nell'oratorio di sant'Ambrogio.

Ampliamenti e rifacimenti furono svolti al trascorrere dei secoli. Una nuova chiesa, eretta sulla precedente di cui si conservarono la cappella maggiore e la torre del campanile, fu ultimata nel 1604. In essa esisteva una cappella dedicata a San Carlo Borromeo, nella quale si poteva ammirare un'opera pittorica attribuita al pittore Giulio Cesare Procaccini, rappresentante l'effigie dello stesso santo.

L'attuale edificio, ricostruito verso la fine dell'Ottocento, a tre navate, per ampliare la precedente costruzione, venne posizionato con l'abside a nord (a differenza del precedente orientato ad est), su progetto di Enrico Strada, e venne consacrato nel 1901 dal cardinale Andrea Carlo Ferrari.

La torre campanaria della Chiesa parrocchiale di Inveruno, con dieci campane, subì alterne vicende. Nell'800 ospitava tre campane, che vennero poi fatte rifondere per ottenerne cinque. L'inutile strage della Prima guerra mondiale, con il lungo elenco dei caduti in guerra inverunesi, trova una memoria storica, con l'incisione dei loro nomi sulla campana più grande. Nel giorno della liberazione, 25 aprile 1945, al termine della Seconda guerra mondiale, e nel giorno successivo il campanile fu centrato da tiri di cannone da parte dei tedeschi. Fu necessario abbattere per metà la torre campanaria per crepe nei muri e riordinare l'armatura delle campane compromessa dall'attacco. Un successivo inconveniente era accaduto, nello stesso anno, durante la ricollocazione di una campana, quando una fune di era spezzata, lasciando cadere al suolo la campana. La rifusione, necessaria anche per sanare i danni delle cannonate tedesche, è stata l'occasione per completare l'elenco dei caduti con le vittime della Seconda guerra mondiale. Nel settembre del 2014, le dieci campane sono state ricollocate dopo essere state tolte per l'ultimo restauro, realizzato con la verniciatura e la revisione dei meccanismi.